domenica 13 febbraio 2011

Popolazione


Etnie

Secondo l'ultimo censimento ufficiale eseguito nel 1960 subito dopo l'indipendenza dalla neonata Repubblica di Cipro, la popolazione dell'isola è costituita per il 78% da greco-ciprioti, per il 18% da turco-ciprioti, mentre il restante 5% è costituito da altre etnie. La comunità greca e quella turca condividono molti costumi ma mantengono identità ben distinte, basate sulla religione, e profondi legami rispettivamente con la Grecia e la Turchia.

Mentre precedentemente all'invasione turca le due comunità vivevano disperse sull'intero territorio dell'isola, subito dopo il 1974 la demarcazione si è acuita a causa di una separazione geografica della popolazione forzata dagli eventi bellici: nella parte sud, la popolazione di etnia greco-cipriota rappresenta il 95% di quella totale, mentre in quella nord l'etnia turco-cipriota rappresenta il 98%. Ciò è dovuto alla deportazione di oltre 200.000 Greco-Ciprioti dalla parte nord dell'isola verso l'area sud. I loro beni sono stati confiscati ed i loro simboli religiosi in gran parte distrutti. Il medesimo accadde per la popolazione turcofona del sud dell'isola. La guerra del 1974, ultimo di una serie di conflitti interreligiosi e interetnici scoppiati a Cipro, fu particolarmente sanguinosa e portò alla creazione di faide, familiari o di comunità, difficilmente conciliabili; i poteri politici di allora decisero di risolvere la questione tramite una duplice e scambievole pulizia etnica.
Dopo l'invasione del 1974 da parte della Turchia, 150.000 turchi furono trasferiti dall'Anatolia o decisero di insediarsi nella parte settentrionale dell'isola. La proclamata Repubblica Turca di Cipro Nord garantì loro il cambio di cittadinanza. Questo ha portato l'etnia turco-cipriota a rappresentare quasi il 30% della popolazione dell'isola. Questi dati sono però contestati sulla base del presupposto che la Repubblica Turca di Cipro Nord non è riconosciuta dall'ONU e dalla comunità internazionale (con eccezione della Turchia), così come non le è riconosciuto il diritto di creare nuovi cittadini che pertanto continuano a essere considerati cittadini turchi. Il risultato di questa situazione è che le stime sulla composizione etnografica della popolazione dell'isola varino ampiamente tra la forchetta di valori qui riportata.
Lo scambio di popolazione forzato e l'insediamento di turchi anatolici sono le principali ragioni che rendono difficile la ricomposizione delle due parti dell'isola. Nel referendum del 2003, infatti, la stragrande maggioranza dei greco-ciprioti ha detto no all'integrazione incondizionata con la parte nord dell'isola.

Lingue 

Il greco è parlato soprattutto nel sud dell'isola, mentre il turco nel nord. In realtà, tale divisione risale all'intervento militare turco di Cipro del 1974, in seguito alla quale i greco-ciprioti del nord vennero espulsi verso il sud.
Storicamente, comunque, il greco nella sua variante cipriota era parlato da circa l'82% della popolazione ed era ampiamente distribuito nell'intera isola. La restante parte della popolazione è di madrelingua turca. In seguito al dominio britannico, anche l'inglese è ampiamente utilizzato.
È in uso anche un dialetto arabo di tipo siro-palestinese in via di estinzione parlato dalla comunità maronita di Kormakiti, originato da uno stanziamento di cristiani maroniti libanesi nel XII secolo (fonte: Olivier Durand, Dialettologia araba, 2008)


Religione


Oggi i greci di religione ortodossa rappresentano oltre l'80% della popolazione dell'isola (oltre 700.000 abitanti).
Le altre minoranze sono costituite dai turchi (18% della popolazione, di religione musulmana), i quali risiedono per la maggioranza nella parte dell'isola il cui controllo è stato assunto dalla Turchia nel 1974.
Sono altresì presenti una minoranza armeno-cattolica, una maronita (Arcieparchia di Cipro), oltre ai cattolici di rito latino. I cattolici ciprioti ammontano a circa 25.000 fedeli.
Dal 4 al 6 giugno 2010, si è recato in Visita Apostolica a Cipro, Papa Benedetto XVI, il quale ha celebrato la Santa Messa nello stadio Elefteria di Nicosia, in occasione della pubblicazione dell'Instrumentum Laboris dell'Assemblea speciale per il Medio Oriente del Sinodo dei vescovi prevista per l'ottobre 2010 in Vaticano. Quella di Benedetto XVI è stata la prima visita di un Papa nell'isola.

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